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Inclusione sociale e agroalimentare
25 Marzo, 2025
Il ruolo dell’agricoltura e dell'industria alimentare nell’inclusione sociale
Dal 24 al 26 marzo, Roma ospita Agricoltura È, l’evento dedicato alla centralità e poliedricità del settore agricolo, voluto e realizzato dal MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste). All'interno di questa cornice, nel cuore della capitale, è per noi una grande occasione poter condividere la nostra esperienza sul tema dell’inclusione nell’ambito agroalimentare. Insieme a Confcooperative Federsolidarietà condividiamo uno spazio di confronto e approfondimento sulle esperienze agricole e di produzione del Made in Italy, con particolare attenzione all’inclusione lavorativa e ai percorsi di riabilitazione.
Un appuntamento significativo per esplorare i possibili contributi della cooperazione sociale, come strumento di crescita personale e professionale, in ambito agroalimentare.
Agroalimentare e inclusione: il lavoro come ponte per il reinserimento
L’agricoltura sociale rappresenta una delle esperienze più significative nel campo dell’inclusione e della riabilitazione lavorativa. Nelle cooperative sociali di tipo B, come la nostra, più di 3.000 persone trovano impiego nel settore, tra cui almeno 350 detenuti ed ex detenuti. Questo dato dimostra come il lavoro possa essere uno strumento efficace per ridurre la recidiva e favorire un reinserimento concreto nella società.
Il modello di Pasticceria Giotto
Il nostro modello di business é riconosciuto, e per tale motivo è stato coinvolto nel progetto promosso da Agricoltura è, in quanto particolarmente virtuoso in termini di inclusione sociale.
Grazie al nostro impegno quotidiano all'interno della casa di reclusione di Padova (gestita dalla Cooperativa Sociale di cui siamo parte, la Work Crossing) garantiamo un impiego a persone detenute, appartenenti ad una categoria classificata come "fragile". Diamo loro la possibilità di reinserirsi in società, grazie al percorso riabilitativo, messo in opera attraverso al lavoro.
Dall’avvio del progetto nel 2005 ad oggi, abbiamo formato quasi 300 persone, offrendo loro una possibilità di riscatto attraverso l’arte pasticcera. Oggi il laboratorio conta sei maestri pasticceri, cinque professionisti e un gruppo di 50 detenuti che ogni giorno lavorano con passione per realizzare prodotti di alta qualità, riconosciuti anche a livello internazionale da brand e testate come Gambero Rosso, CBS e New York Times.
Matteo Marchetto, presidente di Work Crossing, rende espliciti gli obiettivi e i valori guida del rogetto:
"Crediamo profondamente che l’individuo non sia definito solo dal suo errore e che il lavoro possa far emergere risorse personali, inespresse o sopite, diventando anche uno strumento di conoscenza di sé, oltre che di crescita professionale".
Ecco il principio che guida ogni giorno la nostra cooperativa sociale impegnata in questo settore.
Agricoltura e cooperazione: settori in crescita
Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, evidenzia come l’agricoltura sociale stia vivendo una fase di grande sviluppo, con investimenti in crescita in ambiti specifici del settore. I risultati sono tangibili: i percorsi di inserimento lavorativo nelle cooperative sociali riducono il tasso di recidiva dei detenuti dal 80% a meno del 10%, dimostrando l’impatto positivo del lavoro sulla riabilitazione.
Un futuro più inclusivo
La nostra esperienza, così come quella delle cooperative agricole, dimostra che un modello di economia sociale può funzionare, portando benefici sia alle persone coinvolte che alla società nel suo complesso. Creare un ponte tra il "dentro" e il "fuori" del carcere attraverso il lavoro, significa offrire una seconda possibilità a chi vuole ricostruire la propria vita. Ma c’è un aspetto importante, da non dimenticare, che può fare la differenza. L’inclusione passa attraverso gesti concreti: formazione, opportunità e fiducia nel cambiamento. L’agricoltura sociale è un settore in cui c’è ancora molto margine di crescita, e l’impegno della cooperazione sociale può fare la differenza per costruire un futuro più giusto e solidale per tutti.
Una seconda possibilità
Ad Agricoltura È Matteo Marchetto, presidente della Cooperativa sociale che gestisce il progetto di Pasticceria Giotto, ha potuto raccontare ai microfoni di Confcooperative la nostra esperienza all'interno del carcere di Padova.
"Cerchiamo di dare una seconda possibilità a persone che hanno sbagliato perché la detenzione è fatta di due parti- lo dice la Costituzione- una è punitiva, l'altra è rieducativa".
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