Il Presidente Mattarella incontra la Pasticceria

Il Presidente Mattarella incontra la Pasticceria

Con grande onore abbiamo presentato il nostro progetto di pasticceria artigianale in carcere al Presidente Sergio Mattarella.

L'incontro ha avuto sede a Roma, in occasione di Agricoltura È, l’evento dedicato all'agroalimentare realizzato dal MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste). All'interno di questa cornice, nel cuore della capitale, è stato per noi un grande piacere poter presentare il nostro progetto alla più alta carica dello Stato e promuovere la nostra esperienza in ambito di inclusione sociale e lavorativa.

Un appuntamento significativo, quello che si è da poco concluso, durante il quale abbiamo potuto fornire la nostra testimonianza sul tema della cooperazione sociale, e il suo impatto in ambito agroalimentare.

Agroalimentare e inclusione: il lavoro come ponte per il reinserimento

L’agricoltura sociale rappresenta una delle esperienze più significative nel campo dell’inclusione e della riabilitazione lavorativa.

Grazie alle opportunità offerte da Cooperative Sociali di tipo B come la nostra, infatti, più di 3.000 persone trovano occupazione. Tra queste almeno 10% è costituito da detenuti ed ex detenuti.

Questo dato è incoraggiante, se si pensa all'efficacio del lavoro come strumento utile a ridurre la recidiva e favorire un concreto e reale reinserimento nella società.

Industria alimentare e inclusione sociale, il modello di Pasticceria Giotto

Il nostro modello di business é stato riconosciuto -e per tale motivo coinvolto nel progetto di Agricoltura è- come particolarmente virtuoso in termini di inclusione sociale.

Grazie al nostro impegno quotidiano all'interno della casa di reclusione di Padova (gestita da Work Crossing, la Cooperativa Sociale di tipo B di cui siamo parte) siamo in grado di garantire un impiego remunerato a diverse decine di persone detenute. Diamo loro la possibilità di intraprendere un percorso formativo e riabilitativo, messo in opera attraverso il lavoro nel nostro laboratorio di Pasticceria.

Dall’avvio del progetto nel 2005 ad oggi, abbiamo formato quasi 300 persone, offrendo loro una vera possibilità di riscatto attraverso l’arte pasticcera. Oggi il laboratorio conta 6 maestri pasticceri, 5 professionisti e un gruppo di 50 detenuti che ogni giorno lavorano con passione per realizzare prodotti di alta qualità, apprezzati da privati e aziende e riconosciuti a livello internazionale da brand e testate di rilievo come Gambero Rosso, CBS e New York Times.

Matteo Marchetto, presidente di Work Crossing, presentando il progetto in occasione dell'evento, ha potuto esprimere i valori guida della Pasticceria:

"Crediamo profondamente che l’individuo non sia definito solo dal suo errore e che il lavoro possa far emergere risorse personali, inespresse o sopite, diventando anche uno strumento di conoscenza di sé, oltre che di crescita professionale".

Ecco il principio guida, che motiva il nostro impegno nel settore.

Agricoltura e cooperazione: settori in crescita

Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, ha contribuito a rendere ancora più esplicito il legame positivo tra agricolura e cooperazione. Granata ha evidenziato com come l’agricoltura sociale stia vivendo una fase di grande sviluppo, grazie anche a crescenti investimenti in ambiti specifici del settore. I risultati di questo connubio sono tangibili e dimostrano l’impatto positivo del lavoro sulla riabilitazione: i percorsi di inserimento lavorativo nelle cooperative sociali riducono sensibilmente il tasso di recidiva dei detenuti, portando il dato dall' 80% a meno del 10%.

Un futuro più inclusivo

La nostra esperienza, così come quella di altre Cooperative agricole con cui abbiamo avuto il piacere di confrontarci durante la 3 giorni romana, dimostra che un modello di economia sociale può funzionare, portando benefici sia alle persone coinvolte che alla società nel suo complesso. Creare un ponte tra il "dentro" e il "fuori" il carcere attraverso il lavoro, significa offrire una seconda possibilità a chi vuole ricostruire la propria vita. Ma ci sono fattori rilevanti, da non dimenticare, che possono fare la differenza. L’inclusione passa attraverso gesti concreti: formazione, opportunità e fiducia nel cambiamento. Solo così l’impegno della cooperazione sociale può fare la differenza, nel costruire un futuro più giusto e solidale.

Una seconda possibilità

Ad Agricoltura È Matteo Marchetto ha raccontato più nel dettaglio, ai microfoni di Confcooperative, la nostra esperienza all'interno del carcere di Padova. 

"Cerchiamo di dare una seconda possibilità a persone che hanno sbagliato perché la detenzione è fatta di due parti- lo dice la Costituzione- una è punitiva, l'altra è rieducativa". 

 

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